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Reggio, 3 annullamenti e 8 condanne per l'inchiesta "Km 24"

Corte di Cassazione, foto Wikipedia
Corte di Cassazione, foto Wikipedia

Tre condanne annullate senza rinvio (per alcuni capi di imputazione) e otto condanne che diventano definitive. La Corte Suprema di Cassazione ha messo la parola fine sull’inchiesta antidroga “Km 24” (convenzionalmente denominata anche “Gufo triste”), che ha visto inizialmente coinvolte una ventina di persone per aver ricoperto un ruolo in un’organizzazione di trafficanti, e spacciatori, di sostanze stupefacenti che operava sull’asse Reggio-Condofuri. Nel dettaglio i Giudici Supremi hanno annullato senza rinvio - accogliendo il ricorso discusso dall'avvocato Giacomo Iaria - la sentenza impugnata nei confronti di Rocco Mandalari «limitatamente ad alcuni capi di imputazione perché assorbiti; ed elimina le relative pene calcolate in continuazione» rideterminando la pena da 7 anni e 8 mesi in 4 anni e 4 mesi di reclusione (eliminate le pene accessorie dell'interdizione dai pubblici uffici per la durata di anni 5). Ed inoltre per Amarildo Canaj la condanna passa da 5 anni e 2 mesi a 3 anni e 8 mesi di reclusione; mentre per Giuseppe Giorgio Iaria ridetermina in anni 3 e mesi 2 di reclusione). I Giudici Supremi hanno dichiarato inammissibile i ricorsi di Pina Alampi (2 anni e 10 mesi di reclusione); Vincenzo Luciano Alberti (2 anni e 2 mesi); Liliana Barbuto (3 anni); Vittoria Sharon Beier (3 anni); Demetrio Missineo (3 anni); Domenico Giuffrè (3 anni e 4 mesi); Domenico Falleti (2 anni e 10 mesi); Alessandro Ferraro (3 anni e 6 mesi).

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