Si è difeso con i denti Carmelo Gallico, il palmese arrestato nell’ambito dell’inchiesta della Dda di Reggio Calabria denominata “Cerere”. Il 55enne è comparso ieri mattina davanti al giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Reggio Calabria Domenico Santoro, accompagnato dai suoi legali, gli avvocati Guido Contestabile e Davide Barillà.
Gallico – secondo quanto appreso alla fine dell’interrogatorio di garanzia – ha rigettato le accuse che gli contesta la Procura antimafia, vale a dire tentata truffa aggravata dall’avere agevolato la cosca Gallico. L’indagato, infatti, ha dichiarato di non avere nessuna responsabilità se non di aver ripetuto quello che già aveva fatto l’amministratore giudiziario durante il periodo in cui i terreni di proprietà di sua sorella Teresa Gallico, vale a dire farsi firmare i documenti per fare richiesta dei fondi europei per l’agricoltura. Gallico, inoltre, ha sostenuto che quando l’autorità giudiziaria ha sequestrato il conto corrente della sorella, sul quale poteva operare, aveva revocato la domanda di aiuto comunitario.
All’esito dell’interrogatorio gli avvocati Contestabile e Barillà hanno chiesto al gip Domenico Santoro la revoca della misura.
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