Giovanni Tegano, di 24 anni, nipote ed omonimo di uno dei capi storici della 'ndrangheta di Reggio Calabria, è stato condannato con il rito abbreviato dal gup di Reggio Calabria a tre anni di reclusione per violenza privata aggravata dal metodo mafioso. Tegano, segnalato più volte dalla polizia di Stato per rissa e aggressione nei locali del lungomare durante il periodo estivo, nel maggio del 2017 aveva aggredito violentemente, spalleggiato da alcuni complici, un giovane che lo aveva rimproverato dopo che il ventiquattrenne, a bordo di un’autovettura, lo aveva quasi travolto davanti ad un noto ritrovo della movida reggina. Secondo quanto é emerso dalle indagini coordinate dal pm distrettuale Walter Ignazitto e condotte dalla Squadra mobile, Tegano reagì alle rimostranze del giovane aggredendolo a calci e pugni e colpendolo anche con una chiave da meccanico. Tegano, dopo avere gridato "non sai chi sono io", si era anche impossessato del cellulare del professionista per impedirgli di chiamare le forze dell’ordine.