Solo cinque condanne da confermare rispetto alle 28 da rideterminare (riducendole), 10 assoluzioni e due casi di «non doversi procedere per intervenuta prescrizione». Si è tenuta in Corte d’Appello la requisitoria del sostituto procuratore generale, Santo Melidona, nel processo “Ultima spiaggia”, il troncone celebrato con rito abbreviato derivato dall'inchiesta della Procura distrettuale antimafia di Reggio che ha inferto un duro colpo a capi e gregari della ’ndrina Paviglianiti, la famiglia leader nei comuni di San Lorenzo e Bagaladi. Le accuse variano dall’associazione mafiosa, concorso esterno in associazione mafiosa, illecita concorrenza con minaccia o violenza, falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, corruzione per un atto contrario ai doveri d'ufficio, intestazione fittizia di beni, estorsione. Dalla prossima udienza, e con un calendario già stabilito dal collegio d’appello, il processo proseguirà con le arringhe difensive. L'articolo completo sulla Gazzetta del Sud - edizione di Reggio Calabria in edicola.