«Non permetteremo una guerra tra poveri. Gioia Tauro non può essere ancora una volta tradita». È la reazione unitaria dei sindacati Filt-Cgil, Fit-Cisl, Ugl Mare e coordinamento portuali del Sud all’annuncio dell’azienda MCT, terminalista dello scalo di transhipment, di voler riaprire la procedura di licenziamento collettivo (L. 223/91) poiché, in virtù dei reintegri imposti dal Giudice del lavoro, non sarebbe più in grado di sostenere il costo dell’intera forza lavoro.
Le organizzazioni sindacali si dicono profondamente preoccupate per una situazione che si prospetta come un ulteriore colpo alle speranze di un intero territorio, dei lavoratori e della Calabria e chiedono che il governo Conte intervenga immediatamente, esortando anche il ministro delle Infrastrutture, Toninelli, a dare le risposte annunciate lo scorso 18 ottobre sugli investimenti pubblici e privati per il porto di Gioia Tauro.
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