L’ospedale spoke di Locri, nonostante il quotidiano depotenziamento, dà prova di “erogare” anche buona sanità. Questo è quanto emerge dallo straordinario intervento salvavita, effettuato nei giorni scorsi dal dirigente medico Francesco Raschellà, responsabile del reparto di Otorino del nosocomio locrese. Nei giorni scorsi, ma la notizia è rimbalzata ieri, una donna cinquantacinquenne, Z.D., è arrivata al Pronto soccorso ospedaliero lamentando una grande difficoltà respirare. I medici hanno chiesto alla Radiologia del nosocomio un immediato esame diagnostico per poter meglio stabilire la causa che impediva alla donna di respirare. Ma dall’esame diagnostico non è emersa alcuna anomalia. La donna, assistita dall’équipe del Pronto soccorso, sembrava essersi ripresa. Ma, dopo qualche ora dalle dimissioni, la donna, che non riusciva a respirare e manifestava evidenti sintomi di soffocamento, è ritornata la Pronto soccorso. I medici del primo anello della “catena salva-vite” richiedevano il supporto del reparto di Otorino. Mai scelta più azzeccata. Il responsabile dell’Otorino, utilizzando “fibre ottiche” fatte passare attraverso le narici, ha effettuato una fibro-laringoscopia, che ha evidenziato la presenza di una medaglia nella laringe. Una volta individuato l’ostacolo, il medico otorino, non senza qualche difficoltà, con l’aiuto di una pinza è riuscito ad “agganciare” la medaglia e a tirarla fuori. Leggi la versione integrale dell’articolo su Gazzetta del Sud – edizione Reggio in edicola oggi.