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San Ferdinando, iniziato lo sgombero della baraccopoli. Salvini: "Come promesso"

Esercito San Ferdinando

Iniziate le operazioni di sgombero della baraccopoli di San Ferdinando, in provincia di Reggio Calabria. Lo fa sapere il Viminale.

Circa 600 uomini in campo, tra forze dell'ordine, vigili del fuoco e servizi sanitari. Sono presenti 18 pullman per trasferire in strutture di accoglienza circa 900 persone. Sul posto ci sono 4 mezzi del genio militare, oltre a operatori della protezione civile e della Caritas.

"Come promesso, dopo anni di chiacchiere degli altri, noi passiamo dalle parole ai fatti". Lo dice il ministro dell'Interno Matteo Salvini, commentando lo sgombero della baraccopoli.

Le operazioni si stanno svolgendo nella massima tranquillità e senza problemi per l'ordine pubblico. Tutta la zona è cinturata da un contingente delle forze dell'ordine ma non ci sono segnali di tensione.

I migranti che ancora vivevano nella baraccopoli stanno lasciando la struttura con le loro cose, dirette ai pullman - ce ne sono 18 - per essere trasferiti nei centri Cas e Sprar della Calabria. Nella baraccopoli sono in corso i controlli per verificare che nessuno sia ancora presente nelle vecchie strutture fatiscenti che per anni hanno ospitato anche 3000 migranti alla volta.

Squadre speciali stanno inoltre accertando la presenza di amianto per rimuoverlo prima dell'inizio dell'opera di demolizione. Il genio guastatori dell'Esercito è già presente con una ruspa ed alcuni camion per iniziare l'abbattimento una volta ultimate tutte le verifiche.

Sono al momento 347 le persone già trasferite dalla tendopoli di San Ferdinando. Lo si apprende da fonti del Viminale secondo 73 richiedenti asilo sono stati sistemati nei Cas e nel Siproimi (ex Sprar), mentre altre 274 sono state trasferite nella nuova tendopoli attrezzata per ospitare coloro che abitavano nella baraccopoli e nella quale sono ancora disponibili 176 posti. La tendopoli, ricordano dal Viminale, ha servizi igienici e sanitari e consente una vigilanza continua con l’obiettivo di "assicurare un rifugio civile agli stranieri regolari che intendono restare lì per non allontanarsi dal luogo di lavoro». E' previsto infine che nella baraccopoli trascorreranno la notte circa 300 persone.

Circa il 40% della baraccopoli di San Ferdinando è già stata abbattuta dalle ruspe dell’Esercito. Il lavoro di demolizione procede a step. Squadre di soldati verificano un’ultima volta che all’interno non ci sia nessuno e che siano state rimosse eventuali lastre di eternit. Quindi le baracche vengono "segnate" con una X ed a quel punto i mezzi meccanici entrano in azione. I lavori, comunque, non saranno ultimati oggi, ma dovrebbero concludersi domani. Intanto, sono entrati tutti nella tendopoli gestita dal Comune i circa 200 migranti che da stamani stazionavano in fila davanti alla struttura. Gli «irriducibili», coloro cioè che hanno rifiutato l’accesso alla tendopoli od il trasferimento in centri della regione, sono diminuiti e sono adesso una quarantina. Qualcuno si è allontanato a bordo della propria bicicletta. Un bene di estremo valore per i migranti.

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