Reggio, due bimbi affidati a una comunità non vanno a scuola: la denuncia del garante Marziale
“Prelevati da scuola dai servizi sociali del Comune, portati in comunità e mai più riportati in aula. Succede a due bambini di Reggio Calabria, allontanati dalla famiglia con un provvedimento del giudice minorile, che non ha disposto né la sospensione né la decadenza dalla responsabilità genitoriale”. La denuncia pubblica è del garante per l’infanzia e l’adolescenza della Regione Calabria, Antonio Marziale, che si dice “indignato da dinamiche che sanno più di omissione che di applicazione dei diritti fondamentali dei minori. I servizi sociali sono tenuti a garantire il diritto all’istruzione, mentre i bambini da oltre due settimane non vanno a scuola”. Secondo Marziale “i piccoli hanno diritto a completare il percorso scolastico nella scuola dove sono iscritti; diversamente – aggiunge il garante - si arreca un pregiudizio, in quanto gli stessi verrebbero ad essere eradicati dall’ambiente frequentato per tutto l’anno. Per non calcolare i danni emotivi derivanti dall’allontanamento dai compagni, dai docenti e dall’ambiente che è loro familiare”. Per il garante, ancora, “trattandosi di una decisione di maggiore rilievo per i minori, si sarebbe dovuto coinvolgere sempre e comunque i genitori, che al momento sono pienamente titolari della responsabilità genitoriale”. A fare scattare il campanello dell'allarme è stata la segnalazione del dirigente scolastico dell'istituto che i due bambini frequentano “giustamente preoccupato per la formazione dei piccoli”. Da qui la sottolineatura finale di Marziale: “In passato il dirigente scolastico - come prassi prevede - aveva provveduto a scrivere ai genitori dei bambini per segnalare le assenze di questi ultimi; oggi, paradossalmente, si trova costretto a segnalare al garante assenze determinate dai servizi che dovrebbero invece garantire la frequentazione della scuola”.