«Sì, è una conferma di sospetti che avevamo sempre avuto. Ed è sul sangue di Antonino Scopelliti che purtroppo si è anche siglata una pace nel territorio della provincia di Reggio Calabria». Ha commentato così Rosanna Scopelliti, figlia di Antoninio Scopelliti, sostituto procuratore generale della Corte di cassazione ucciso nel 1991, «intervistata questa mattina - è detto in un comunicato - al Giornale Radio Rai Radio1 da Francesca Malaguti la notizia dell’alleanza che ci sarebbe stata tra mafia e 'ndrangheta dietro l’omicidio del padre». «Quando si è venuto a sapere che avrebbe dovuto sostenere lui la pubblica accusa nel maxi-processo contro Cosa Nostra - ha aggiunto Rosanna Scopelliti - il problema è stato che si trovavano davanti non solo un magistrato incorruttibile e dedito al suo lavoro, ma soprattutto un tecnico che, qualunque cosa poi avrebbe scritto, sarebbe stata sicuramente inoppugnabile». «Si parla di questa cifra immensa - ha detto inoltre Rosanna Scopelliti riguardo il tentativo di corruzione, sembra di 5 miliardi di lire, subito da suo padre in quell'occasione - che papà ha scelto di rifiutare, con la consapevolezza che stava firmando la sua condanna a morte. Ricordo che aspettavo una telefonata di papà. Gli volevo raccontare che finalmente ero riuscita ad andare in bici senza rotelle ed è arrivata invece la notizia della sua uccisione. Da quel momento la mia vita e quella di mia madre si è praticamente fermata».