Condanne per un secolo di reclusione sono state disposte dal Tribunale di Locri per 9 imputati accusati a vario titolo e con modalità differenti, di far parte di un'associazione per delinquere di stampo mafioso operante nella cittadina svizzera di Frauenfeld. I giudici di Locri (presidente Accurso, a latere Carughi e Terranova) - come riporta la Gazzetta del Sud in edicola -, hanno assolto un decimo imputato Cosimo Greco (avvocato Mario Bagnato), per come richiesto anche dal pm. In particolare, il Tribunale di Locri, previa esclusione di alcune aggravanti, ha condannato Rocco Antonio Cirillo e Brunello Nesci alla pena di 13 anni di reclusione, Angelo Rullo e Cosimo Laporta a 12 anni riqualificando per entrambi il ruolo in quello di «mero partecipe». Condannato a 11 anni Giovanni Manno. Infine, sono stati condannati a 10 anni ciascuno Giovanni De Masi, Sandro Iacopetta, Francesco Lombardo e Giulio Nesci. Il Tribunale, che ha riservato 90 giorni per il deposito della motivazione, ha riconosciuto il risarcimento del danno per la Regione e per il Comune di Fabrizia che si sono costituiti parte civile. Il processo nasce da una costola dell'inchiesta denominata “Helvetia”, sulla presenza di locali di 'ndrangheta in Svizzera. Secondo l'accusa, rappresentata dal pm Francesco Tedesco della Dda reggina, ci sarebbe un'articolazione denominata “società di 'ndrangheta di Frauenfeld” che ha operato nel periodo di interesse investigativo nell'omonima cittadina svizzera di poco oltre 25 mila abitanti capoluogo del “Canton Turgovia”.