L'unica autoambulanza della postazione centrale del 118 dell'ospedale di Locri è guasta, e per trasportare un paziente cardiopatico all'ospedale “Pugliese” di Catanzaro si deve utilizzare un'autoambulanza privata. E si torna a parlare di rischio privatizzazione del servizio 118. Dopo l'esposto-denuncia lanciato nei mesi scorsi dalla segreteria provinciale della Uil-Fpl, a rilanciare il grido d'allarme circa il pericolo che il servizio pubblico venga fatto morire per agevolare il rafforzamento di quello privato, sono gli operatori del settore del servizio 118 dell'ospedale spoke di Locri. Da diversi giorni fanno presente ai vertici dell'Asp reggina l'urgente necessità di incrementare l'obsoleto parco delle autoambulanze della postazione locrese, ma fino ad oggi nulla è stato fatto in tale direzione. Ieri mattina, quando serviva un mezzo per trasferire d'urgenza un paziente dall'Utic di Locri all'ospedale “Pugliese” di Catanzaro, si è dovuto constatare che a disposizione non c'era nessuna autoambulanza dell'Azienda. L'unica in dotazione alla postazione locrese era infatti inutilizzabile perché guasta, la qual cosa ha obbligato all'utilizzo di una autoambulanza privata che generalmente funziona da supporto e «alla quale - hanno spiegato gli arrabbiati operatori sanitari della postazione numero 1 dell'ospedale di Locri - l'ospedale deve comunque garantire a bordo il personale sanitario (medico e infermiere)». L'articolo completo sulla Gazzetta del Sud - edizione di Reggio Calabria in edicola.