Il Tribunale del riesame di Reggio Calabria ha confermato il divieto di dimora a Riace per il sindaco sospeso Domenico Lucano, nell’ambito dell’inchiesta «Xenia» della Procura della Repubblica di Locri sui presunti illeciti nella gestione dei migranti.
Il 27 febbraio scorso la Corte di cassazione aveva annullato l'ordinanza con cui il riesame avevano respinto il ricorso dei difensori di Lucano, rinviando gli atti, per una nuova pronuncia al Tribunale, che stasera ha confermato il divieto.
In particolare, i giudici della Suprema corte, accogliendo parzialmente il ricorso presentato dai difensori di Lucano, avevano annullato l'ordinanza impugnata «limitatamente al reato di turbata libertà del procedimento di scelta del contraente ed alle esigenze cautelari», rinviando gli atti per nuova deliberazione su tali punti al Tribunale di Reggio Calabria, sezione riesame. Il resto del ricorso era stato respinto.
Lo scorso 11 aprile Lucano era stato rinviato a giudizio dal Gup di Locri, Amelia Monteleone, a conclusione dell’inchiesta "Xenia", insieme ad altri 26 indagati. Il giorno successivo, inoltre, la Procura di Locri aveva emesso nei confronti di Lucano un avviso di conclusione delle indagini preliminari nell’ambito di un’altra inchiesta riguardante sempre la gestione dei migranti a Riace in cui gli vengono contestati otto episodi di truffa ed il reato di falso ideologico.
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