Sono centinaia le case popolari che sono state occupate da chi non ha titolo, sottratte a legittimi assegnatari, oppure abbandonate. Un quadro desolante che associa il mercato nero della vendita delle case come succede nell'area di Arghillà a quello della criminalità vera e propria concentrata soprattutto nella zona Sud della città. Adesso, però, alla luce dei molteplici casi di alloggi occupati mentre in città continua a essere tanta la “fame di case”, c'è uno strumento più stringente che arriva direttamente dal Viminale e che attribusice maggiori poteri anche al prefetto. In una ordinanza di Matteo Salvini si legge che «la più recente legislazione in materia di sicurezza muove dall'ormai diffusa consapevolezza del ruolo cruciale che essa svolge nella promozione di politiche democratiche e di welfare delle comunità. Si tratta di misure volte a limitare le opportunità criminali, proponendosi di incidere anche sul livello di sicurezza e di benessere percepiti dalle comunità locali». Un provvedimento che mira da un lato a limitare il degrado urbane nelle aree periferiche ma che sottolinea ancora una volta la necessità di intervenire sul fenomeno degli alloggi popolari che sono stati occupati. Da mesi è stato attivato in Prefettura un comitato metropolitano per l'assegnazione delle case a chi ne ha diritto dopo aver individuato gli immobili che si saranno resi disponibili dopo le verifiche. Proprio alla Prefettura ma anche ai sindaci il ministero dell'Interno dà maggiori poteri, naturalmente di concerto con tutte le forze dell'ordine, per risolvere i problemi che attanagliano soprattutto le aree periferiche delle città e in riva allo Stretto soprattutto la zona di Arghillà risente parecchio di queste problematiche che sono anche sintomo della presenza della criminalità organizzata.