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Democrazia malata di 'ndrangheta, Reggio maglia nera degli enti sciolti per infiltrazioni

Il comune di Stilo

Stilo l'ultimo caso, prima Palizzi, a marzo l'Azienda sanitaria provinciale e a gennaio era stato sciolto il Comune di Careri. Un tristissimo primato italiano. In sostanza nei primi cinque mesi del 2019 su sette provvedimenti di scioglimento, ben quattro hanno riguardato l'area metropolitana reggina (poi Pachino nel Siracusano, Mistretta nel Messinese e San Cataldo, in provincia di Caltanissetta).

Ma a ben guardare il dato complessivo italiano, il Reggino predomina per numero di amministrazioni dove gli organi eletti sono stati azzerati e lo Stato è intervenuto inviando le commissioni straordinarie. In Italia attualmente sono 51 e a Reggio vi sono: Scilla, Delianuova, Siderno, Platì, Marina di Gioiosa Ionica (oggetto di una prima sospensiva del Tar del Lazio e poi ribaltata dal Consiglio di Stato), Brancaleone.

Torneranno a giorni al voto: Gioia Tauro, Laureana di Borrello, Bova Marina e Canolo. A San Luca il Comune era stato sciolto nel 2013 ma dal 2015 non si riesce ad eleggere un sindaco prima per il mancato raggiungimento del quorum minimo di votanti - in caso di presentazione di una sola lista - poi per la mancanza di candidati.

Questo vuol dire che su 51 enti commissariati ben 14 si trovano nella provincia di Reggio Calabria. Un dato allarmante. Rischiano di finire commissariati anche altri comuni per i quali la Prefettura ha avviato indagini come per esempio San Giorgio Morgeto e Africo. Si è salvato dallo spettro dello scioglimento da ultimo San Giovanni di Gerace, stessa sorte lo scorso anno era toccato a Villa San Giovanni.

In totale sono stati ben 66 i provvedimenti di scioglimento degli enti per condizionamenti della 'ndrangheta in provincia di Reggio Calabria. Di record in record troviamo sempre a queste latitudini Comuni commissariati più di una volta: Melito Porto Salvo (3 volte), San Ferdinando (3 volte), Gioia Tauro (3), Roccaforte del Greco (3), Taurianova (3 e primo ente a essere colpito in assoluto dal provvedimento da quando è stata approvata la nuova normativa sullo scioglimento nel lontano 1991), quindi Rosarno (2), San Luca 82), Africo (2), Siderno (2), Seminara (2), Rizziconi (2), Delianuova (2), Careri (2), Bova Marina (2), Marina di Gioiosa Ionica (2) e l'Asp di Reggio Calabria che a distanza di 11 anni è di nuovo gestita dai commissari inviati dallo Stato a bonificare le ingerenze della 'ndrangheta.

Per saperne di più leggi la versione integrale dell’articolo su Gazzetta del Sud – Reggio in edicola oggi.

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