Operazione “Alchemia”, D’Agostino esce dall’inchiesta: la procura di Reggio rinuncia all’appello
Si chiude definitivamente la vicenda giudiziaria che ha coinvolto l’imprenditore e politico Francesco D’Agostino. Dopo la sentenza di assoluzione con formula piena pronunciata nei mesi scorsi, giunta al termine del processo con rito abbreviato nell’ambito del procedimento scaturito dall’operazione “Alchemia”, la Procura di Reggio Calabria ha deciso di non presentare appello. Dunque, la vicenda giudiziaria del titolare della “Stocco&Stocco”, come sottolineano gli avvocati Guido Contestabile e Giovanni Marafioti, si conclude qui. Dal luglio 2016, D’Agostino - attuale consigliere regionale - ha dovuto affrontare l’accusa di “intestazione fittizia di beni”. "La rinuncia, da parte della Procura competente, all’appello contro la sentenza di assoluzione - sottolineano i due legali - rappresenta l’ennesima vittoria di Francesco D’Agostino e della sua storia professionale e politica. In realtà, sin dall’inizio della vicenda, il quadro era apparso chiaro: prima il Gip, poi il Tribunale della Libertà, infine il Gup hanno rigettato ogni tipo di accusa". “Finalmente la verità è emersa fino in fondo – ha affermato D’Agostino – e sono felice che ogni ombra sia stata fugata. La mia storia è cristallina ed è tutta costruita sul sacrificio e sul mio impegno quotidiano. Essere imprenditori in Calabria è un’impresa titanica, per le condizioni generali e per le continue difficoltà apportate da un contesto in crisi. È stato difficile reggere l’urto di un’accusa così infamante e triste. Ma la verità ha trionfato. A riguardo, la mia fiducia nella Magistratura non è mai venuta meno. Il mio ringraziamento – ha concluso D'Agostino – va alla mia famiglia, ai miei legali per la grande professionalità dimostrata, ai miei collaboratori aziendali e politici e a tutti colori i quali mi sono stati vicini in un momento difficile della mia vita”.