Il sospetto è chiaro, e lo fa presente lo stesso procuratore Giovanni Bombardieri: «In alcune zone della città potrebbero esserci scarichi che non confluiscono regolarmente nella rete fognaria, ma finiscono per sversare in torrenti aperti». La depurazione, riporta la Gazzetta del Sud in edicola è l'emergenza segnata in rosso a Reggio. Lo ha capito bene anche la commissione parlamentare d'inchiesta sulle Ecomafie, che ha deciso di aprire un “dossier Calabria” e già effettuato una raffica di audizioni. Ne sta venendo fuori un quadro drammatico, come ammesso dal presidente Stefano Vignaroli (M5S) in Prefettura a Reggio. Degli agglomerati in procedura d'infrazione Ue, del commissariamento, degli interventi (a rilento) della Regione e delle preoccupazioni per la stagione balneare si sa tutto o quasi. E nelle audizioni il quadro è stato tratteggiato ancora una volta in maniera chiara. Su Reggio, però, si apprende qualcosa in più dal resoconto - appena depositato - dell'incontro con Bombardieri, avvenuto ad aprile in Prefettura. «Più in generale - ha detto Bombardieri - è in corso un accertamento relativo allo sviluppo della rete fognaria, perché quello che è stato accertato in alcune zone della città è che potrebbero esserci degli scarichi che non confluiscono regolarmente nella rete fognaria, ma finiscono per sversare in torrenti aperti".