La via maestra è tracciata, così come l'obiettivo: chiudere la partita «entro i prossimi 48 mesi». Ma la strada sembra tutta in salita, perché stiamo parlando della bonifica delle discariche abusive sfociate nelle sanzioni dell'Unione europea. Un “campo minato” nel quale la Calabria fa la parte del leone, con il maggior numero di siti costati multe milionarie da parte di Bruxelles.
A fare ancora una volta il punto della situazione è una relazione aggiornata a fine 2018, consegnata alle Camere (e appena pubblicata) dall'ufficio del commissario straordinario incaricato di seguire gli interventi necessari.
Sulla Calabria, come riporta la Gazzetta del Sud in edicola, il quadro è in chiaroscuro: solo tra il Pollino e lo Stretto sussistono 22 siti inseriti nella procedura d'infrazione, dislocati tra le provincie di Cosenza, Catanzaro e Vibo ed una nel comune di Reggio.
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