Ieri pomeriggio, la Seconda sezione penale della Corte d'Appello ha assolto tutti gli imputati dai reati di estorsione aggravata ai danni del defunto Umberto Remo, e dal reato di concorrenza sleale tra attività commerciali fra i suddetti imprenditori, e ha quindi rideterminato la pena per il reato di concorso esterno in associazione mafiosa per Giovanni e Pasquale Remo in 7 anni di reclusione, e per Michele Labate in un anno. La vicenda dei fratelli Remo aveva preso le mosse da un verbale del defunto Umberto Remo, il cui contenuto nel corso del dibattimento è stato smentito da una serie di indagini difensive, da dati documentali, oltre che da accertamenti sanitari comprovanti il precario stato di salute del Remo. L'articolo completo sulla Gazzetta del Sud - edizione di Reggio Calabria in edicola.