Il Gup di Reggio, Pasquale Laganà, ha condannato – con pene che variano dai 5 anni e 4 mesi di reclusione per i capi della gang fino ai 3 anni di carcere per chi ha ricoperto un ruolo secondario – le sette persone coinvolte nel sequestro lampo di un pizzaiolo «preso a forza» davanti al suo locale al rione San Cristoforo per saldare con 500 euro un debito da 50 euro con un ex dipendente. La gang era finita nel mirino della Squadra Mobile di Reggio a conclusione dell'indagine “Take away”, sotto accusa per i reati di sequestro di persona e tentata estorsione in concorso, aggravati dal metodo mafioso. L’aggravante dell'articolo 7 - aver agito con la finalità di agevolare le attività del sodalizio mafioso - è stata contestata proprio per la frase minacciosa, esplicita e violenta, che avrebbe pronunciato l'imputato principale – Francesco Belfiore il “capo di San Cristoforo” (condannato a 5 anni e 4 mesi di reclusione oltre a 5.000 euro di multa) - all'imprenditore della ristorazione vittima di sequestro.