Una «figura controversa». Franco Muto, alias il “Re del pesce”, non è più ritenuto il capo indiscusso della cosca dominante a Cetraro ma è comunque stato «lo storico capo dell'omonimo clan» e per i giudici del Tribunale di Paola rimane un personaggio «di non facile lettura». In oltre 800 pagine, i giudici di primo grado spiegano il perché Franco Muto è stato assolto dal reato di associazione mafiosa e condannato a 7 anni e 10 mesi di reclusione per intestazione fittizia di beni. Così la sentenza “Frontiera” disegna una nuova geografia criminale del potente clan. L'articolo completo sulla Gazzetta del Sud, edizione di Reggio