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Caronte & Tourist, il gigante dello Stretto scosso dal terremoto giudiziario di Villa

Varcati da tempo i confini dello Stretto, è diventata leader nei servizi di trasporto nel Mediterraneo. Un colosso nel settore del traghettamento - la compagnia di navigazione Caronte&Tourist Spa - scosso da un terremoto giudiziario con l’arresto del presidente del consiglio di amministratore e dell’amministratore delegato, rispettivamente Antonino Repaci e Calogero Famiani nell’inchiesta anti-corruzione coordinata dalla Dda di Reggio Calabria.

Repaci era intervenuto pubblicamente appena lo scorso 12 dicembre, in occasione della consegna di borse di studio della società a dieci studenti di Villa San Giovanni. Futuro e riconoscimento del merito e del lavoro onesto e ostinato al centro delle sue parole: «Il fenomeno dell’emigrazione giovanile al nord d’Italia e all’estero è una piaga che non si riesce a fermare. I giovani guardano avanti per realizzare i propri sogni, non ultimo quello di poter tornare e contribuire a far crescere il territorio a cui appartengono. C&T vuole dare un segno di speranza per questi ragazzi attraverso un riconoscimento concreto per l’impegno profuso affinché il loro futuro non venga percepito come una casualità di eventi, ma come il frutto tangibile del proprio lavoro. Il sogno non può essere concepito come un’utopia, ma come un obiettivo».

Sogni e ambizioni, dunque. «Spinti dal desiderio di modernizzazione - si legge nel sito della Caronte&Tourist Spa - siamo alla costante ricerca di soluzioni all’avanguardi. Orgogliosi della nostra storia, il nostro percorso in mare è costellato da importanti successi e nuovi punti di partenza». Il mare adesso, però, è agitato.

Da oltre 50 anni il gruppo garantisce la continuità territoriale tra le due sponde dello Stretto di Messina. La storia di questa impresa meridionale inizia quando gli imprenditori della famiglia Matacena, e subito dopo quelli della famiglia Mondello-Franza, avviarono il traghettamento privato nello Stretto di Messina e fondarono la Caronte e la Tourist Ferry Boat.

Un storia in mare iniziata il 19 giugno 1965, con il viaggio inaugurale della nave Marina di Scilla, che collegava, in alternativa alle Ferrovie dello Stato, i porti di Messina e Reggio Calabria. Tre anni dopo la Tourist Ferry Boat ha inaugurato la rotta Messina-Villa San Giovanni. Un nuovo itinerario che riduceva i tempi di traghettamento sullo Stretto. Nel 2001 il lungimirante progetto delle autostrade del mare.

Una rotta stabile che collega il porto di Messina a quello di Salerno e che rappresenta una valida e sicura alternativa all’autostrada Salerno-Reggio Calabria. Il 7 ottobre del 2001 viene effettuato il primo viaggio delle «Autostrade d’Amare» con le navi Cartour: la Cartour Delta e Gamma.

Nel 2003 la Caronte e la Tourist Ferry Boat fecero il grande passo: dopo oltre 30 anni di partnership, decisero di fondere le proprie professionalità e managerialità, insulari e continentali, in quella che,disse in un’occasione Vincenzo Franza, «non fu per nulla una fusione a freddo, ma l’inizio di un nuovo percorso imprenditoriale». Un gruppo da oltre mille dipendenti che gestisce circa 30 navi distribuite in tutta la Sicilia e non solo.

In questi ultimi anni, l’obiettivo dichiarato è stato ampliare e diversificare le attività di navigazione. Ne è un esempio il cabotaggio sulla linea Messina-Salerno, operato dalla compagnia Cartour. Sono garantiti anche i collegamenti con le isole minori con la Ngi, la Maddalena Lines e con il comparto navi della Siremar, storica compagnia di navigazione, acquisita attraverso la partecipata Caronte & Tourist Isole minori.

Il futuro indicato è quello del trasporto ecosostenibile. Una volontà che trova una sintesi in «Elio», la prima nave traghetto a navigare nel mediterraneo usando l’Lng, carburante a bassissimo impatto ambientale. Una nave ecologica e nuovi progetti per provare a tracciare nuove rotte su cui oggi si addensano fitte nubi.

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