Dopo 26 anni di reclusione Cosimo Commisso classe 1950, per gli inquirenti appartenente alla famiglia di Siderno intesa “Quagghia”, è stato definitivamente assolto “per non aver commesso il fatto” dalla pesante accusa di essere stato il mandante di 5 omicidi e 3 tentati omicidi commessi tra il maggio del 1989 e il luglio del 1991, nell’ambito della “Faida di Siderno”.
Il 9 gennaio dello scorso anno la Corte d’appello di Napoli, in funzione di giudice della revisione, ha accolto i motivi dell’istanza presentata dal 70enne Commisso, rappresentato dagli avvocati Sandro Furfaro e Francesco Commisso, ed ha revocato la sentenza emessa dalla Corte d’assise d’appello di Reggio in data 24 luglio 1998, resa irrevocabile il 12 maggio 1999, che all’epoca ha condannato l’imputato alla pena dell’ergastolo quale mandante degli otto fatti delittuosi perché ritenuto «persona collocata in posizione verticistica della gerarchia mafiosa del clan».
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