"Domani partirà una pulizia straordinaria nella tendopoli, in particolare nei bagni, docce e spazi comuni per l'emergenza coronavirus. Certo, non posso essere tranquillo. Qui gli standard igienici non sono quelli occidentali e servirebbe più aiuto e presenza". A dirlo è Andrea Tripodi, sindaco di San Ferdinando, il borgo calabrese di 5000 anime nella piana di Gioia Tauro dove un anno fa fu sgomberato il famigerato 'ghetto', sostituito da una tendopoli. Grande quasi un ettaro, fra tende e alcuni container donati, all'interno ora ci sono circa 440 migranti, per lo più uomini fra i 20 e 40 anni che lavorano nei campi. "Il loro numero non sta calando, come succedeva in passato in questo periodo", aggiunge il sindaco che conferma che al momento nella struttura non ci sono casi di contagiati. Nei giorni scorsi nella tendopoli sono stati distribuiti disinfettanti per le mani. Ma, ammette Tripodi, "una maggiore attenzione all'igiene è l'unica cosa che si può fare per l'emergenza coronavirus". Oltre al rischio di una diffusione rapidissima del virus, visti gli spazi ristretti nelle tende, la preoccupazione maggiore è per un'eventuale quarantena. Dove farla? "Perciò nei giorni scorsi ho chiesto alla prefettura di avere a disposizione altre tende e bagni, se servissero, per garantire un isolamento utile", continua.