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La Questura di Reggio: sullo Stretto controlli costanti e puntuali

I sindacati minacciano il blocco dello Stretto e contestano i mancati controlli. La Questura di Reggio risponde che i controlli ci sono eccome e minaccia denunce per procurato allarme. Ancora tensione sui collegamenti nello Stretto in "era coronavirus".

Ad innescare le ultime scintille i casi di contagio riscontrati su un dipendente di Rfi, già in congedo dal 13 marzo, e su un dipendente della compagnia Blu Jet posto in quarantena quale misura precauzionale (anche l’equipaggio ed il comandante del mezzo marittimo sul quale presta regolarmente servizio sono stati posti in isolamento, mentre la nave è stata sanificata).
Le segreterie di Filt Cgil e Uiltrasporti accusano: "Persiste la carenza di adeguati controlli sanitari agli imbarchi dei mezzi veloci Blu Jet nei porti di Villa e Reggio. In mancanza di interventi si sospenderanno le attività". Fit Cisl, Faisa Cisal, Ugl, Orsa e Fast parlano apertamente di "intollerabile deregulation".

Ma la Questura di Reggio smentisce tutti con una nota ufficiale: "I controlli sono puntualmente esperiti dal personale delle forze dell'ordine con l’ausilio della Capitaneria di porto – Guardia Costiera, secondo le indicazioni del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica di Reggio Calabria diretto dal prefetto Massimo Mariani e gestiti dal tavolo tecnico diretto dal questore di Reggio Calabria, che, instancabilmente, con il loro quotidiano operato verificano, attraverso le autodichiarazioni prodotte dai viaggiatori, le motivazioni dei trasferimenti nel rispetto delle misure impartite dalle normative nazionali e regionali emanate per il contenimento della diffusione del virus Covid 19. Il procurato allarme generato da false propalazioni sarà posto all’attenzione dell’Autorità giudiziaria".

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