Il lieto fine dev’essere ancora scritto, ma la foto che salta fuori dalle vetrate della Rianimazione del Gom di Reggio è di quelle destinate a restare scolpite nella memoria collettiva: protagonisti sono marito, moglie e... l’amore. Esattamente quello che filtra attraverso mascherine, tubi e macchinari salva-vita.
I due si guardano, si salutano, in quella stretta di mano c’è tutta la forza che serve in un momento difficile. L’attimo colto nello scatto è quello dell’arrivederci: lei, dopo giorni durissimi, lascia finalmente la Terapia intensiva; lui, ancora in condizioni critiche, deve combattere ed aspettare.
La signora è l’ottava dimessa dalla Terapia intensiva dall’inizio dell’emergenza Coronavirus, dove al momento restano solo due pazienti. È stata trattata – oltre che con la cura prevista dal protocollo del Gom – anche da una vera e propria terapia nutrizionale riservata ai pazienti a rischio di deficit proteici ed elettrolitici, che poi possono ulteriormente alterare l’assetto immunitario già fortemente intaccato dal virus.
A 75 anni, la donna è arrivata al Grande ospedale metropolitano in condizioni critiche a causa della presenza di situazioni di comorbilità. Ieri è stata ritrasferita dalla Terapia intensiva al reparto di Malattie infettive, proprio lì dove aveva iniziato la sua battaglia contro virus.
Si tratta dell’ottavo successo per il primario Sebastiano Macheda che è anche direttore del Dipartimento emergenza ed urgenza del Gom, per la sua spalla Massimo Caracciolo e per tutta la equipe medica ed i infermieristica che sta dando prova di grandi capacità professionali ma anche di quella umanità che è di grande sostegno soprattutto nell’isolamento della malattia.
Proprio come, in questi giorni, ha raccontato al nostro giornale Giosuè Insinga, il primo paziente ad avere lasciato la rianimazione e a guardare alla nuova vita con occhi diversi.
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