"Non avete offeso soltanto la memoria di papà e la mia famiglia. Avete offeso una città. Avete offeso la storia della città e i cittadini di Reggio. Avete offeso un pezzo importante di un patrimonio culturale, politico ed amministrativo che appartiene a tutti noi". Così, quasi in lacrime, il sindaco Giuseppe Falcomatà rende noto su Facebook che ignoti, nei giorni scorsi, si sono introdotti nella sede della Fondazione Italo Falcomatà devastando tutto. Commosso, Falcomatà ha fatto l'elenco dei danni: "Le foto, i documenti. Hanno sottratto due computer. Hanno imbrattato i muri, hanno divelto le porte, hanno rotto le finestre, sfregiato quadri e targhe, rubato delle monete, delle targhe, dei premi. Hanno fatto quello che solitamente fa chi si introduce in un luogo".
Nessuna ipotesi sulle responsabilità: "Non sappiamo chi è stato. Non me la sento di fare delle ipotesi, anche perché da stamattina e
fino a tardo pomeriggio c’è stata la Digos, la Polizia Scientifica e
gli organi inquirenti”.
Immediata solidarietà dal Pd: "La memoria non si distrugge, l’esempio di Italo Falcomatà è impresso nei cuori e nella mente di Reggio Calabria", afferma il gruppo al Comune composto da Antonino Castorina, Mimmo Martino, Rocco Albanese, Nancy Iachino, Enzo Marra e Paola Serranò. "Il messaggio di speranza e di rispetto delle istituzioni tracciato Italo Falcomatà - si legge ancora in una nota - rimane indelebile nel cuore dei reggini ed è il biglietto da visita che rappresenta il presente, il passato ed il futuro di Reggio".
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