Si fa un gran parlare della necessità di riaprire l'ex ospedale di Siderno, che da tempo doveva diventare Casa della salute, una struttura che avrebbe certamente dato un significativo impulso alla sanità del territorio. Invece su questa struttura c'è un ritardo infinito. Basti pensare che già il 4 dicembre 2013 era stata stipulata una prima convenzione per il finanziamento di 9 milioni 760 mila euro (somma regolarmente impegnata sul bilancio regionale) ma l'originaria tempistica prevista per la realizzazione dell'intervento non è stata rispettata a causa dei ritardi accumulati per effettuare le preliminari verifiche sismiche della struttura. Un iter che poi si è “scontrato” con l'entrata in vigore del nuovo Codice dei contratti pubblici, che ha determinato la necessità di aggiornare la convenzione che è stata stipulata nuovamente il 20 novembre 2017. Ma la burocrazia, ancora una volta ha prevalso. Subito dopo la nuova convenzione, la Regione (alla quale spetta il compito di svolgere ogni iniziativa rivolta al controllo e alla verifica delle opere e delle relative procedure messe in atto dall'Asp) ha richiesto solo il 28 gennaio 2019 una relazione sullo stato dell'arte delle attività previste nella convenzione corredata da apposito cronoprogramma. L'articolo completo sulla Gazzetta del Sud, edizione di Reggio