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Agente e medico aggrediti da un detenuto nel carcere di Reggio Calabria

Un detenuto nel carcere di Arghillà di Reggio Calabria, con problemi neuropsichiatrici e di tossicodipendenza, invalido ai sensi della legge 104, ha aggredito la notte scorsa il medico di guardia ed un giovane agente di polizia penitenziaria.

Secondo quanto appreso, il detenuto - trasferito dopo le proteste di marzo - ha accusato forti dolori mentre era in cella con altri detenuti ed è stato trasferito in infermeria. Qui, secondo la ricostruzione, si sarebbe impossessato di un oggetto colpendo ripetutamente medico e agente.

Soccorsi dagli altri agenti, sono stati portati al pronto soccorso dell’ospedale. Il medico ha riportato ferite al volto guaribili in una settimana, mentre l’agente, in servizio da poco più di un mese, ha una sospetta frattura alla spalla.

Nel carcere di Arghillà - secondo quanto riferito - non c'è un servizio di osservazione psichiatrica poiché originariamente programmato come luogo di detenzione a media sicurezza e per detenuti prossimi alla scarcerazione.

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