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'Ndrangheta stragista, la "dolce vita" del super latitante Giuseppe Graviano

Giuseppe Graviano

La “dolce vita” del latitante Giuseppe Graviano, un lungo passato da capo del mandamento del Brancaccio a Palermo, già condannato perché ritenuto l'uomo delle stragi continentali (e non solo) e imputato in Corte d'Assise a Reggio per gli agguati ai carabinieri consumati a cavallo tra il 1993 e il 1994.

A ripercorrere gli anni d'oro vissuti alla macchia da Giuseppe Graviano, fino alla cattura del 26 gennaio gennaio 1994, è stato ieri il direttore centrale della Divisione Anticrimine della Polizia di Stato, Francesco Messina. Base operativa il Piemonte, viveva tra Novara ed Omegna, la Dia lo trovò in giro per l'Italia, tra mete turistiche e località di villeggiatura.

Il direttore della Dac Francesco Messina ricorda bene quella lunga, delicata, indagine: «Si spostava spesso e ben oltre il Piemonte. Fu in Veneto, al Carnevale di Venezia, ma anche a Padova, Verona ed Abano Terme; l'estate tra Riccione e la Sardegna nella zona di Porto Rotondo, a Forte dei Marmi.

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