Il problema non sono le risorse, sempre poche nelle casse dell'Asp di Reggio. I ritardi nei pagamenti sono dettati dalla disorganizzazione dell'Azienda sanitaria provinciale, Azienda che i titolari delle farmacie rurali hanno diffidato. E se non dovesse bastare sono pronti a mettere in campo anche lo strumento della serrata. Insomma la situazione ha superato il livello di guardia. Dopo mesi di mancati pagamenti a rischio c'è l'approvvigionamento dei farmaci nelle aree meno collegate, quelle in cui il ruolo delle farmacie di presidi sanitari diventa ancora più determinante. Così i titolari delle farmacie rurali tra questi il presidente di Federfarma, Luciano Squillace Greco e del Sunifar Salvatore Messana, hanno formalmente diffidato l'Asp a provvedere i pagamenti fermi da parecchio. A tutt'oggi non risultano pagate le notule a decorrere dal mese di aprile nonché l'indennità di residenza dell'intero anno 2019 e del primo semestre 2020. Una situazione purtroppo non inedita, visto che da diversi anni ormai l'Asp, nonostante «il commissariamento ed il (presunto) ripristino dei principi di “legalità” anche ai fini contabili ed amministrativi - viola sistematicamente i propri obblighi di legge, ritardando oltre ogni possibile previsione il pagamento delle spettanze mensili maturate dalle farmacie per le prestazioni rese in regime di convenzione nell'ambito dell'assistenza farmaceutica territoriale» si legge nella diffida inviata non solo ai vertici dell'Azienda, ma anche alla Regione, alla Prefettura e al commissario ad acta Cotticelli. L'articolo completo sulla Gazzetta del Sud, edizione di Reggio