Inquietante, allarmante, gravissimo. Preoccupa, ed anche tanto, tutti coloro che a Reggio combattono lo strapotere della ’ndrangheta, l'intimidazione confezionata a carico del Giudice Tommasina Cotroneo, il capo dell'Ufficio Gip-Gup reggino. Nella serata di venerdì, come raccontato da Gazzetta del Sud nell'edizione di ieri, proprio mentre la dottoressa Cotroneo rientrava nella propria abitazione nello storico quartiere Santa Caterina, i poliziotti incaricati della tutela del Magistrato hanno rinvenuto nell'androne di casa un proiettile di fucile esploso e una sua fotografia con disegnata sopra una croce. Un episodio che mette paura perchè dimostra ancora una volta, confermando in tutta l'estrema gravità, quanto la criminalità organizzata a Reggio sia potente. Quando possa, disponga, sappia reagire contro chi prova a interferire nelle strategie della criminalità organizzata. Un’intimidazione eclatante che però ha subito centrato l’obiettivo: recapitare un messaggio fortissimo nei confronti di un Magistrato in trincea. Chi da decenni combatte le ’ndrine reggine in ogni forma ed espressione non ha dubbi sulla raffinatezza dell'intimidazione. Un gesto semplice dagli effetti devastanti. L'articolo completo sulla Gazzetta del Sud in edicola, edizione di Reggio Calabria