Che la 'ndrangheta sia leader mondiale del narcotraffico, forte di una liquidità senza fine e di una credibilità più che consolidata con i principali cartelli sudamericani, è ormai un dato acquisito. Lo certifica ancora una volta l'ultima relazione semestrale della Dia, che mette in campo altri interessanti elementi su rotte e canali di rifornimento: «La 'ndrangheta non ricorre solo al porto di Gioia Tauro per l'importazione di sostanze stupefacenti. Nel semestre in esame (il secondo del 2019, ndr), infatti, anche gli approdi liguri hanno avuto un peso significativo». Genova e La Spezia sono i preferiti. E non a caso il dato relativo alla centralità degli scali marittimi liguri nelle dinamiche del narcotraffico internazionale è stato ribadito anche nell'ultima relazione annuale della Direzione centrale per i servizi antidroga, che ha segnalato per la Liguria «un aumento delle quantità di stupefacente sequestrato pari a +2.298% per l'eroina e +105,93% per la cocaina, la maggior parte delle quali intercettate presso la frontiera marittima del porto di Genova». Numeri che fanno concorrenza a Gioia Tauro, “timbrati” però dalle stesse mani criminali. La Dia cita, come risultato ottenuto nel 2019, l'operazione “Buon vento genovese” nella quale la Guardia di Finanza ha arrestato tre affiliati della cosca Alvaro coinvolti nel traffico di coca dal Sudamerica. «Un fenomeno, quello del traffico di stupefacenti sul porto di Genova - annota ancora la Dia - che non di rado vede coinvolti operatori portuali». Ma non solo: «Particolarmente significative - continua la Direzione investigativa antimafia - sono state le operazioni antidroga concluse nell'ultimo quinquennio, che hanno condotto all'arresto di affiliati di rilievo di potenti cosche reggine - come gli Avignone di Taurianova e i Bellocco di Rosarno - coinvolte in contesti di narcotraffico internazionale che hanno interessato il porto di Genova». Il sistema è sempre o stesso, come a Gioia: compiacenze e tangenti per far passare i carichi di droga in mezzo ai container “puliti”. L'articolo completo sulla Gazzetta del Sud, edizione Calabria