Potente e granitico. Il direttorio della 'ndrangheta di Reggio città - le quattro anime mafiose che dominano la scena nel centro cittadino secondo una comunione di intenti sancita dalla pax mafiosa del 1991, e quindi il pensiero unico e condiviso dalle cosche De Stefano, Tegano, Condello e Libri - si conferma «operativo» anche nella relazione della Direzione investigativa antimafia inerente lo studio e l'analisi del semestre Luglio-Dicembre 2019. Mandamento “Città” che però si intende da Melito Porto Salvo a Scilla. Gli analisti della Dia fotografano l'influenza delle grandi famiglie di 'ndrangheta anche nell'hinterland di Reggio.
Dati e indicazioni sul solco della tradizione: «A Melito Porto Salvo permane la presenza della cosca Iamonte. Nel comune di Scilla risulta attiva la cosca Nasone-Gaitetti, mentre a Villa San Giovanni sono egemoni gli Zito-Bertuca-Buda-Imerti». Ancora sulla Costa Viola, segnatamente a Bagnara Calabra, «invece, risultano attivi gli Alvaro-Laurendi». A Bagnara e a Sant'Eufemia d'Aspromonte, l'analisi della Dia si sofferma sui risvolti dell'operazione “Family Gang” «che ha svelato l'operatività di un gruppo di 10 persone, tra cui un minore, gravemente indiziate, a vario titolo, dei reati di associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, tentato omicidio, violenza o minaccia a un pubblico ufficiale, minaccia aggravata, danneggiamento seguito da incendio, danneggiamento, ricettazione, detenzione e porto illegale di arma da sparo, con l'aggravante del metodo mafioso. Il 17 luglio 2019, all'esito del giudizio abbreviato, ha comminato condanne per oltre 80 anni di carcere».
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