
La Procura distrettuale antimafia di Reggio ha chiuso le indagini preliminari relative all'inchiesta “Core business”, scattata nel dicembre dello scorso anno tra la Calabria e l'Umbria. Sono 8 gli indagati dalla Dda - in particolare dal procuratore Giovanni Bombardieri, dall'aggiunto Giuseppe Lombardo e dai sostituti Simona Ferraiuolo e Giovanni Calamita - che contesta a vario titolo e con modalità differenti diversi reati, tra i quali la partecipazione ad un'associazione per delinquere di stampo mafioso, l'intestazione fittizia di beni ed altro.
Il principale indagato è Cosimo Commisso classe 1950, nel ruolo di capo ed organizzatore dell'associazione, quale «soggetto al vertice della società di Siderno». Dall'indagine sarebbero emersi gli interessi della famiglia Commisso sia nella salvaguardia di beni riconducibili alla famiglia Crupi, in parte coinvolta nell'operazione “Acero”, sia in investimenti su terreni nella zona di Perugia da destinare a vigneti per la produzione di vino da commercializzare in Canada.
Gli altri indagati sono: Francesco Commisso, Antonio Rodà, Giuseppe Minnici, Vincenzo Crupi, Rocco Natale Crupi, Giuseppe Crupi e Loriana Rodà.
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