Un vetro rotto e l'amara consapevolezza che non sarà l'ultimo. Il servizio di trasporto pubblico in alcune aree della città rappresenta una missione difficile che ogni giorno fa i conti con un territorio in cui la sicurezza è una conquista. Così i bus diventano bersagli mobili. È successo ancora in un week end d'inferno ad Arghillà dove il vetro di un autobus di linea è stato sfondato. Fortunatamente nessuno è rimasto ferito da una bravata che poteva trasformarsi in tragedia. Arghillà, ma anche Gallico e Catona sono diventati quartieri difficili, lo sanno bene e lo ripetono da tempo i dipendenti di Atam che si trovano spesso ad affrontare soli gli atteggiamenti violenti di chi non intende rispettare le regole più banali della convivenza civile. Una denuncia ferma che arriva dai rappresentanti sindacali aziendali di Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti, Pasquale Foti, Bruno Caridi e Francesco Gangemi che ribadiscono la gravità di una situazione non certo nuova.
Di questi episodi se ne contano spesso, si deve davvero aspettare che succeda l'irreparabile per far scattare i controlli? Non vogliono diventare facili profeti di sventure, chiedono interventi. «L'ultima corsa in quel territorio è alle 22 e spesso in condizioni al limite della vivibilità. Qua non è un problema solo di evasione, ma di ordine pubblico. Un problema che abbiamo più volte segnalato all'Azienda, ma ad oggi nessun intervento è stato adottato» sottolineano i rappresentanti dei lavoratori che si trovano in prima linea a rappresentare non solo l'Azienda di trasporto pubblico. «Non si può pensare di affrontare questo disagio sociale con la presenza a bordo dei controllori, come era stato prospettato, serve altro».
L'articolo completo sulla Gazzetta del Sud, edizione di Reggio
Scopri di più nell’edizione digitale
Per leggere tutto acquista il quotidiano o scarica la versione digitale.
Caricamento commenti
Commenta la notizia