Finge di ordinare una pizza ma chiama il 113, donna salvata dalle violenze da un agente calabrese
Con la scusa di ordinare una pizza, ha telefonato alla polizia, facendo arrestare il suo compagno per lesioni. Dall'altra parte della cornetta ha risposto Vincenzo Maria Tripodi, agente originario di Reggio Calabria. Lo stratagemma per chiedere aiuto ha salvato una donna sudamericana, presa a botte con il figlio di dieci anni dall’uomo che li accusava di avere rotto il televisore. L’episodio a Torino. «Una pizza in via...per favore», è la frase usata dalla donna con tono concitato mentre chiamava in realtà la polizia. L’operatore ha capito subito che non si trattava di un errore, ma c'era qualcosa che non andava. Quando hanno suonato alla porta del suo appartamento, nel quartiere Barriera di Milano, l’uomo si è ritrovato di fronte non il fattorino con la pizza, ma i poliziotti che lo hanno arrestato. Oggi presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha telefonato all’agente calabrese congratulandosi lui e informandosi sul suo lavoro, sulla sua vita personale e chiedendo come avesse capito che dietro la telefonata ci fosse una richiesta d’aiuto. «Ho ribadito il fatto che la donna stesse parlando con la Polizia e lei ha confermato la richiesta della pizza - ha spietato Tripodi al premier - quindi le ho chiesto se stesse bene, mi ha risposto di no. Da questi elementi ho capito che non era un errore». Conte a quel punto ha ringraziato l’agente, i colleghi e la questura di Torino. «E' in nostro dovere servire i cittadini - ha concluso Tripodi - qualsiasi collega avrebbe fatto lo stesso».