Reggio

Venerdì 22 Novembre 2024

Clima, il 65% delle province italiane con temperature sopra la media: Reggio fra le più calde

La temperatura media nelle province italiane, rispetto a cinquant'anni fa è cresciuta di 2,2 gradi centigradi, toccando picchi di oltre 4 gradi in alcune aree del Paese. Lo rivela la ricerca realizzata da OBC Transeuropa nell’ambito del progetto «In Marcia con il Clima». Quello che emerge è una situazione preoccupante. Le nostre province stanno registrando pericolosi incrementi: ben 72 su 110 totali (il 65 per cento) superano la media continentale (+1,990 C). Fra le realtà più colpite spicca Brindisi, la più riscaldata d’Italia, che secondo quanto riporta l’osservatorio ha subito un riscaldamento di +3.12 C gradi. Appena sotto le città metropolitane Roma (3,07 ) e Milano (2,85 ), al secondo e quarto posto, sul podio anche Sondrio (2,98 ), al terzo posto. In ordine fino alla 20esima posizione troviamo Latina (2,79 ), Vicenza (2,76 ), Monza Brianza (2,73 ), Bolzano-Bozen (2,71 ), Lecce (2,69 ), Taranto (2,68 ), Campobasso (2,67 ), Verbano-Cusio-Ossola (2,66 ), Reggio Calabria (2,65 ), Pordenone (2,63 ), Varese (2,61 ), Bergamo (2,58 ), Verona (2,56 ), Brescia (2,56 ), Treviso (2,54 ) e Frosinone (2,53 ). La regione che ha registrato l’incremento maggiore è il Lazio (+2,66 C), seguita da Trentino-Alto Adige (+2,57 C) e Lombardia (+2,56 C). Si tratta di dati indicativi ma allarmanti, considerando le proiezioni diffuse dalle Nazioni Unite, che han fissato a +1,5 C il punto di non ritorno per il pianeta, il livello medio mondiale da non superare (al momento il livello climatico medio globale, rispetto all’inizio dell’era industriale che viene considerata come riferimento, si è alzato di 1,1 C). Un limite che, secondo i ricercatori, con l’inerzia attuale, dovrebbe invece essere superato tra il 2030 e il 2050. Con conseguenze catastrofiche già irrimediabilmente avviate, come evidenziato da alcuni studi pubblicati in questi giorni in merito alla calotta glaciale della Groenlandia, destinata ormai a sciogliersi. Come evidenziano gli scienziati nemmeno il lockdown ha prodotto risultati significativi in tema di global warming. Il campanello d’allarme suonato dall’Osservatorio non è passato inosservato all’ex europarlamentare Marco Cappato (Tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni e fondatore di EUMANS!, il movimento di cittadini europei attivo sullo sviluppo sostenibile) attualmente attivo a livello internazionale con www.stopglobalwarming.eu, l’unica iniziativa formale già incardinata istituzionalmente sul tema, una ICE (Iniziativa dei Cittadini Europei) nata da un’idea avanzata da 27 Premi Nobel e 5.227 scienziati. Stopglobalwarming.eu, promossa insieme a esperti come Alberto Majocchi (Professore Emerito di Scienza delle Finanze all’Università di Pavia) e Monica Frassoni (ex co-Presidente del Partito Verde Europeo), al raggiungimento del milione di firme chiederà alla Commissione Europea di impegnarsi a elaborare la proposta legislativa di fermare il riscaldamento globale spostando le tasse dalle persone all’ambiente, e dunque tassando le emissioni di CO2 e riducendo le tasse sul lavoro. Secondo la proposta, chi emette anidride carbonica in Europa pagherebbe un prezzo a tonnellata (dai 50 euro iniziali a 100 dopo 5 anni) incentivando il risparmio energetico e le fonti rinnovabili. Il ricavato andrebbe a beneficio dei lavoratori, con una riduzione delle tasse in busta paga. In questo modo l’Unione Europea potrebbe ricavare un tesoretto di 180 miliardi di euro all’anno per ridurre la pressione fiscale sui lavoratori europei. Per raggiungere il milione di firme necessario, notizia dell’ultim'ora, è appena stato prorogato di 6 mesi il termine inizialmente fissato al 20 luglio 2020, e ora spostato al 20 gennaio 2021. «Il tema del riscaldamento globale è maggiormente percepito nel corso della stagione estiva a causa dell’innalzamento delle temperature, ma, come confermano alcuni studi pubblicati in questi giorni da autorevoli riviste scientifiche, l’emergenza, in alcune aree del pianeta ha già prodotto danni irreversibili - dichiara Cappato -. Occorre una vera svolta che combini le esigenze dell’economia e dell’ecologia, tassando le emissioni di Co2 per evitare una catastrofe planetaria, scenario più che probabile se le politiche nazionali resteranno invariate. Soltanto i cittadini europei possono ora mettere sul tavolo le proposte che i Governi non hanno avuto il coraggio di formulare in modo adeguato. Se riusciremo a raccogliere un milione di firme da almeno 7 Stati membri, la Commissione europea sarà così formalmente obbligata ad esprimersi su una proposta finalmente adeguata ad affrontare l’emergenza climatica».

leggi l'articolo completo