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Raccolta rifiuti a Reggio, Ministero e Asp ora vanno in pressing sul Comune

Il dicastero dell’Ambiente chiede interventi urgenti ad Arghillà e l’ente invita le ditte a pulire. Anche l’Azienda Sanitaria chiede informazioni sulla raccolta ma il sindaco respinge la dichiarazione dello Stato di emergenza

Arghillà, così come altri quartieri, da settimane è alle prese con l’emergenza spazzatura

Stato di emergenza sanitaria in città per la situazione della spazzatura a Reggio Calabria? Il sindaco respinge l’ipotesi ma l’Azienda Sanitaria provinciale ha scritto a Palazzo San Giorgio chiedendo informazioni sullo stato dell’arte. È stato il consigliere di Fratelli d’Italia, Massimo Ripepi ad aprire la discussione e il sindaco Giuseppe Falcomatà ha sottolineato che non esiste alcuna richiesta di dichiarazione dello stato di emergenza mentre ha ricordato che la missiva è stata inoltrata all’ufficio dei servizi sociali e che l’ente ha risposto ponendo all’attenzione le attività che si stanno portando avanti.

Intanto anche dal ministero dell’Ambiente arrivano conferme sulla critica situazione della raccolta dei rifiuti che comunque il Comune ha avviato nei giorni scorsi. Rispondendo a un sollecito del coordinamento di quartiere di Arghillà il dicastero guidato da Costa tramite il capo di gabinetto scrive: «Il Coordinamento di Quartiere di Arghillà, con nota acquisita al protocollo di questo Ministero al numero 22470 del 25 novembre 2020 – si legge in una nota – nel rappresentare la situazione di elevata criticità dovuta ai cumuli di rifiuti giacenti, ormai da diverso tempo, nelle immediate vicinanze delle abitazioni, evidenziando quindi il potenziale rischio per la salute delle persone, nonché la violazione dell’articolo 8 della Convenzione Europea dei Diritti dell’uomo, ha richiesto un intervento diretto dello Stato».

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