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Reggio, raid dei vandali all’ambulatorio Ace di Arghillà

Pochi i danni ma il gesto che segue di qualche settimana il raid vandalico all’asilo mostra la preoccupante fragilità del tessuto sociale

I rifiuti abbandonati davanti all'ingresso di Ace dopo il raid

La generosità che sostiene il servizio come antidoto al disagio sociale e alla violenza gratuita. Il braccio di ferro tra riscatto e degrado si consuma sul territorio di Arghillà. Una polveriera sociale in cui trapiantare il modello che ha fatto dell’Ambulatorio solidale dell’Ace un eccellenza. Da mesi il medico fondatore di Ace, Lino Caserta di concerto con il Comune sta lavorando per aprire la struttura, gli interventi procedono tanto che si pensa a gennaio come probabile data per l’apertura dell’ambulatorio. Ma l’altra notte qualcuno ha pensato di depositare rifiuti davanti all’ingresso della sede. Pochi i danni ma il gesto che segue di qualche settimana il raid vandalico all’asilo mostra la preoccupante fragilità del tessuto sociale in cui la devianza rappresenta la via più facile.
Ferma la risposta da parte dell’amministrazione comunale.

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