Un terremoto di magnitudo compresa tra 3.9 e 4.4. è stato avvertito, poco prima di mezzogiorno (11.57), tra le città di Reggio Calabria e Messina. La scossa si è protratta per circa 10 secondi ed è stata avvertita soprattutto nel Reggino, a Villa San Giovanni, Gioia Tauro, Cittanova, Palmi nella Locride e persino in provincia di Vibo Valentia e a Cosenza. Grande paura anche a Messina, dove la scossa si è avvertita chiaramente. L'epicentro si è registrato a 8 km N/E di Roccaforte del Greco, un piccolo comune di appena 405 abitanti che si trova sul versante meridionale dell'Aspromonte. Al momento, uno sciame sismico è in corso nella provincia di Reggio ed è stato avvertito tra Roccaforte e Samo, un altro piccolo comune situato, però, sul versante sud-orientale dell'Aspromonte, a nord della fiumara Laverde. Nessun danno a Roccaforte del Greco come ha precisato il sindaco Domenico Penna. Soltanto grande spavento.
Anche a Messina, dalla zona nord a quella sud, le scosse si sono avvertite per diversi secondi.
Il punto della situazione
E sono giorni di forti movimenti nelle viscere del Mediterraneo. Il “Mare Nostrum” è infatti mezzo a una crisi sismica. Calabria e Sicilia rappresentano l’epicentro di queste tensioni generate dalla fessura che segna il confine tra la zolla che tiene insieme l’Europa e l’Asia e quella africana che preme da sud. In questa depressione, la crosta terrestre è compressa tra le due spinte. Forze impressionanti capaci di fratturare le faglie e far detonare i terremoti di questi giorni sono arrivati a minacciare anche Milano. Le faglie più inquiete sono quelle che si incrociano nelle viscere della provincia reggina, quelle più tenaci del territorio aspromontano. L’avvisaglia alle 6.37 con una scossa da 2.8 gradi, alla periferia di Roccaforte del Greco. Un probabile foreshock (premonitrice) generatosi alla profondità relativa di 14,9 km. Il secondo segnale, alle 8,25 con una scossa strumentale (1.2 Richter) più vicina a San Luca (ipocentro a 12,7 km). Quindi, altri due foreshock ravvicinati (8,27 da 1.3 gradi, 8,32 da 1,7) a Roccaforte prima di quella che, finora, è da ritenersi come mainshock da 3,9 (a una profondità di 17,5 km) che, alle 11,57, ha fatto vibrare tutto il Reggino con risentimento anche nel Vibonese e in alcuni comuni del Catanzarese. Il rilascio energetico (aftershock) si è consumato rapidamente, nel giro di pochi minuti (2,3 gradi alle 12 a Samo; 1,9 alle 12,03 a Roccaforte; 2,1 alle 12,08 a Samo; 2,6, alle 12.12 a Roccaforte). Nel frattempo, nel Mar Tirreno (all’altezza della costa tra il Cosentino e il Catanzarese), alle 12,29, un sussulto da 2,9 gradi è risalito dalle profondità (235,6 km). Un evento che, tuttavia, non sarebbe collegato allo sciame reggino.
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