Settemila vaccinati, assorbendo ed utilizzando il cento per cento delle dosi a disposizione. Oggi l’Asp di Reggio vanta questo primato in un contesto regionale che invece muove in direzione opposta e che ci vede fanalino di coda sul palcoscenico italiano. «Abbiamo completato le somministrazioni della prima dose. Siamo stati veloci ed efficienti», asserisce Sandro Giuffrida, direttore del dipartimento Prevenzione. Parole che rappresentano la bella risposta organizzativa e di ottimizzazione delle risorse. Quasi un altro mondo rispetto a quando, mesi fa, si “lottava” per accelerare i tempi dei tamponi, la loro effettuazione e la successiva consegna dei referti. Era il periodo in cui le Usca soffrivano, e tanto, sul territorio per soddisfare le legittime richieste. Oggi il Covid ha insegnato a migliorarsi, ma anche a confrontarsi, come in una sfida dinamica e sempre aperta, con questioni e problemi dell’ultima ora. «Siamo fermi da venerdì scorso. La carenza di vaccini ci impedisce di andare avanti ed è un peccato perché stavamo procedendo a gran ritmo. Anzi, avremmo terminato questa prima fase, avendo già vaccinato il 90 per cento di operatori sanitari e il 40 per cento tra personale e ospiti delle Rsa. Purtroppo, ci troviamo di fronte ad una situazione – spiega Giuffrida – che non era messa nel conto e speriamo si risolva al più presto. È importante recuperare il tempo perduto per non pregiudicare le categorie successive che ne avrebbero beneficiato».
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