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Processo "Gattopardo", richieste pesanti dell'accusa: 9 anni e mezzo a Cartisano

Mano pesante del Pubblico ministero della Dda di Reggio Calabria, Stefano Musolino, nei confronti dei 5 imputati del processo con rito abbreviato “Gattopardo”, l'indagine che ruota attorno al progetto illecito di Carmelo Giuseppe Cartisano, l'imprenditore di Gallico (frazione nord di Reggio) a cui il Tribunale “misure di prevenzione” aveva apposto i sigilli per le attività imprenditoriali per la contiguità alla ’ndrangheta emersa dal coinvolgimento nell’inchiesta “Reghion” (confluito in “Gotha”) e che continuava a gestirle grazie a una dipendente di fiducia che faceva da prestanome. La pena più pesante la Procura l'ha richiesta a carico di Carmelo Giuseppe Cartisano (48 anni): 9 anni e 6 mesi di reclusione+5mila euro di multa; alla moglie Isabella Pellicanò (42 anni): 3 anni e 3 mesi di reclusione+1500 euro di multa; la dipendente che aveva fittiziamente rilevato le aziende di Cartisano, Olimpia Mihaela Petre (33enne originaria della Romania): 4 anni di reclusione; il 31enne romeno Costel Zlatan, altro prestanome dell'imprenditore di Gallico: 2 anni e 6 mesi di reclusione; il commercialista Giovanni Morabito (35 anni): 2 anni di reclusione.
Iniziate le prime arringhe difensive, il processo è stato rinviato dal gup Vincenza Bellina per registrare le residue discussioni degli avvocati ed emettere la sentenza. L'altro professionista sotto accusa, l'avvocato Marco Crocitta, è l'unica ad aver scelto il rito ordinario.

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