Maxirissa ieri tra giovani e giovanissimi a Campo Calabro, a qualche chilometro da Reggio Calabria. E’ scoppiata in piazza Nassirya, davanti al Municipio come è stato documentato dalle immagini delle telecamere della videosorveglianza. Poco dopo le 17, circa 40, fra ragazzi e ragazze, molti dei quali minorenni, hanno dato vita ad uno scontro collettivo in piena regola armati di mazze, bastoni, catene, protetti persino da caschi.
Molti sono arrivati a bordo di scooter e microcar parcheggiati nelle immediate adiacenze della piazza e nelle vie attigue, provenienti dai centri vicini. Spezzoni della rissa, il cui innesco e le cui ragioni al momento non sono note, sono stati ripresi dalle telecamere del sistema di videosorveglianza del Comune e acquisiti dalle forze dell’ordine nella centrale della Polizia Locale per procedere alla ricostruzione dei fatti e alla individuazione dei soggetti identificabili.
«Si tratta di un episodio che ha colto di sorpresa e stupito l’intera comunità campese - si legge nel comunicato del Comune - una comunità pacifica, operosa e solidale nella quale mai a memoria recente si sono verificato episodi del genere ed in particolare poi che vedono protagonisti i giovani. Certa di interpretare il comune sentire della popolazione, l’Amministrazione Comunale - è scritto - condanna fermamente questo atto dissennato, assicura ogni collaborazione affinché i responsabili siano indentificati e perseguiti dalla legge e si impegna a proseguire intensificandola la propria azione a tutela della legalità e della sicurezza dei cittadini, dei luoghi e spazi pubblici. Sappiano quanti hanno scambiato le nostre strade e le piazze per il far west che Campo Calabro ne respinge i gesti e ha isolato quanti li hanno compiuti nella sua coscienza civile. Questo atto - secondo l’amministrazione - richiama altresì, in ragione dell’età dei partecipanti, ad una più grande responsabilità di noi tutti, istituzioni, scuola, genitori, cittadini, gruppi ed agenzie educative, associazioni sportive, culturali circa la necessità di impedire che le giovani generazioni, cui è affidato il futuro di tutti noi, cessino di essere preda di meccanismi, abitudini, consuetudini aggregative che finiscono per allontanarli dalla dimensione della prossimità sulla quale si fonda la convivenza civile».
Diversi i feriti. Il più grave, colpito alla testa, con trenta giorni di prognosi. I ragazzini, secondo i primi accertamenti, provenivano quasi tutti da centri vicini: i particolare da Villa San Giovanni, o dalle frazioni reggine di Archi e Catona. Su quanto è accaduto indaga la Polizia.
Caricamento commenti
Commenta la notizia