Passa da Pellaro e Palmi il piano per il taglio dei “rami secchi” dal patrimonio dell’Asp. Via libera al piano di dimissione dei fitti passivi ormai inutilmente dispendiosi, deliberato dalla commissione straordinaria guidata dal prefetto Meloni e venuto fuori dal lavoro dell’avvocato esterno al quale è stato affidato l’incarico ad hoc. Due, quindi, gli immobili che l’Azienda sanitaria rilascerà, puntando al risparmio di spese assolutamente a perdere. Il primo è a Palmi, 182.157,84 euro di canone annuo per oltre 5mila metri quadrati, affittato in passato per ospitare l’intera struttura amministrativa dell’ex Azienda sanitaria locale 10 di Palmi. Oggi vi lavorano appena 33 dipendenti, tre dei quali ormai vicinissimi al pensionamento. Fatti due conti, hanno a disposizione la bellezza di 151 metri quadrati ciascuno. Una sistemazione «indubbiamente sovradimensionata», come ammettono gli stessi vertici dell’Asp. E allora non resta che intervenire – finalmente è il caso di dire – con un trasferimento. Che, nel caso di Palmi, non è poi neanche così complicato. È simile il “caso Pellaro”, nel territorio di Reggio Calabria. Qui la struttura , per un importo annuo di 90mila euro annui, destinata al poliambulatorio è stata rilasciata solo in parte e le attività, con le relative attrezzature, sono state già trasferite al polo sanitario sud di via Padova. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Reggio