All’aeroporto dello Stretto attualmente vola soltanto Alitalia, nei giorni dispari della settimana con un volo per Roma e nei pari con un volo per Milano, tutto questo a eccezione del martedì quando le due principali città italiane sono collegate contemporaneamente con la città dello Stretto. Evidentemente troppo poco per far uscire Reggio dall’isolamento in cui si trova. È questo il dato da cui partire per tornare indietro negli anni e capire quanto doloroso sia stato il percorso di questo aeroporto. Tantissime volte ingannato sia sull’arrivo di compagnie low cost (alcune delle quali arrivate e poi scomparse) che sull’eliminazione delle limitazioni operative. Bisogna addirittura tornare indietro di otto anni. Nel 2013 si iniziò a nominare la tanto corteggiata ma mai arrivata Ryanair. Precisamente nella primavera del 2013 la prima trasferta londinese dell’ex governatore Scopelliti nella quale si aprivano - secondo le dichiarazioni del tempo - le danze di annunci sull’arrivo della compagnia low cost. Ovviamente il vuoto e nel 2015 era stata l’ex Provincia guidata dal centrodestra ad annunciare l’imminente svolta per il “Tito Minniti”. Erano l’ex presidente Giuseppe Raffa insieme al consigliere Biasi ad annunciare ciò. Anche in questo caso, nessun seguito. Anni di silenzio mentre la Sogas falliva, l’aeroporto rischiava di rimanere con un solo volo al giorno e con un personale triplicato rispetto alle esigenze. Bisogna attendere il 2019 perché si ritorni a parlare di Ryanair. Mai una data certa ma solo annunci, tanto che poi iniziano i mal di pancia e le polemiche. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Reggio