Un mondo in fermento, termine appropriatissimo per quanto concerne la birra, che in Italia vive un fiorire dell’artigianalità, a conferma di come questa bevanda vada sempre più a recuperare posizioni rispetto al del vino. A questo si aggiunge il dato della qualità, visto che la produzione italiana da tempo ormai trova approvazione in molti paesi di più antica tradizione. Non fa eccezione in questo panorama la Locride, con due realtà rappresentate da Nicola Ferrentino, che produce a Siderno dal 2013, e un terzetto rappresentato da Damiano Coluccio che a Caulonia ha visto la luce due anni dopo. «La passione e la voglia di produrre è iniziata... bevendo la birra, e sperimentando tanti gusti, – ci dicono Nicola e Damiano – Se poi il tentativo riesce bene, allora si parte con una produzione più ampia che porta alla nascita di un birrificio. I primi tempi e i primi cartoni – raccontano – non sono stati difficili da vendere, successivamente abbiamo capito che svanito l’effetto novità, ci vuole del tempo per far attecchire una nuova consapevolezza su questa tipologia di prodotto. Che oggi è sostenuta anche da alcuni locali che hanno deciso di puntare in maniera importante sull’artigianalità».
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