«Roberto, io sono a Reggio e devo stare a Reggio, sennò me ne devo andare. Se non devo vedere queste persone me ne devo andare da Reggio». A parlare è Francesco Giustra, l’imprenditore accusato di concorso esterno che secondo gli inquirenti «dichiara il suo totale asservimento opportunistico ai desiderata delle cosche». “Loro” sono i Condello, che la Dda ritiene fra l’altro registi della vendita del parco macchine della Leonia, società partecipata del Comune in eterna liquidazione che si occupava di raccolta e smaltimento dei rifiuti. Proprio quest’operazione è una delle tante finita nelle carte dell’operazione “Metameria”, messa a segno martedì dai Carabinieri con l’esecuzione di 28 misure cautelare e sequestri di beni ai danni delle cosche di Pellaro e Archi. Lo scenario della delicata vicenda Leonia, secondo gli inquirenti, è chiaro: Giustra ha acquistato i mezzi nella procedura di liquidazione senza averne le possibilità economiche, attraverso un meccanismo architettato da Nicola Pizzimenti (ritenuto in stretti rapporti con il reggente della cosca Demetrio Condello), che da vero e proprio intermediario avrebbe trovato una società disposta a mettere i soldi sul piatto per guadagnarci poi dalla successiva rivendita.
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