Da un anno la convivenza con la pandemia condiziona le nostre vite, ma accanto alla disperazione e i disagi che si porta dietro, in tutti i settori della società, ci sono anche personaggi e storie che fanno ben sperare nel futuro.
Andrea Parrotta è titolare di un negozio di abbigliamento e ci racconta la sua storia. «Dopo aver “assorbito” le difficoltà legate allo scoppio dell’epidemia, io e il mio staff abbiamo fatto leva sul grande entusiasmo e sulla voglia di lavorare che abbiamo sempre avuto, e abbiamo cercato di fare le cose per bene, con la massima attenzione alle misure di sicurezza. Insomma, ci siamo buttati anima e corpo sulla vendita online. Abbiamo iniziato una minuziosa attività che ci ha visto rivoluzionare totalmente il nostro modo di comunicare, usando ogni sistema possibile per raggiungere i clienti e compensare l’assenza del contatto diretto, ma anche per far emergere la nostra serietà agli occhi di chi non ci conosceva. E devo dire che questo lavoro ci ha fatto uscire dai confini territoriali, andandoci a proiettare verso un mercato nazionale».
«Per il futuro – aggiunge Parrotta – mi auguro che questi investimenti, con il conseguente vantaggio accumulato, possano far sì che l’attività riparta con maggiore slancio e freschezza, nella speranza di mantenere anche l’abitudine di alcuni eventi che oggi sono stati compensati proprio da ciò che offre la rete».
La storia di Alfredo Serafino
Altra esperienza vissuta sull’importanza della comunicazione e del “reinvertarsi” ce la racconta Alfredo Serafino, titolare di un’agenzia che proprio di comunicazione e grafica si occupa. «Io – racconta Serafino – dopo gli studi a Reggio Calabria, ho deciso a fine 2019 di intraprendere la mia attività qui a Locri per proporre qualcosa di buono per il mio territorio. La pandemia quindi è stata quasi sin da subito una sgradita compagna di viaggio che ha frenato l’entusiasmo. Però le difficoltà unite alla voglia di proporre qualcosa di nuovo, ha fatto da forza trainante a qualche nuova idea. Una delle più soddisfacenti è stata quella di realizzare una linea di accessori e maglieria legandola a espressioni ed usanze tipiche del territorio. Per quanto riguarda il futuro, mi viene da dire che lo stiamo già vivendo, nonostante l’attività sia giovane, abbiamo già fatto un trasloco ingrandendo il locale. Per il resto, essendo la Locride un territorio sì colpito, ma meno rispetto ad altre zone d’Italia, è plausibile che la capacità di reazione della società possa essere più veloce e dunque ci permetta di uscire prima da questo stato di intorpidimento».
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