Si discuterà il 16 aprile l’udienza preliminare sulla richiesta di rinvio a giudizio formulata dalla Procura distrettuale di Reggio Calabria nel procedimento penale che vede tra gli indagati l’ex sindaco di Siderno Pietro Fuda, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa. È la decisione del gup distrettuale reggino, che ha preso atto di come fino all’udienza di ieri nessuno degli imputati abbia richiesto di procedere con il rito alternativo. Di conseguenza il magistrato, dopo aver acquisito una serie di documenti prodotti in udienza, ha rinviato ad aprile la discussione all’esito della quale dovrà decidere se rinviare a giudizio o dichiarare il non luogo a procedere nei confronti degli imputati. La Procura antimafia reggina ritiene, in sintesi, che «l’apporto fornito da Pietro Fuda» – difeso dagli avvocati Pietro Bertone e Riccardo Errigo – «quale appartenente a una struttura segreta di tipo massonico collegata alla ‘ndrangheta, candidato a sindaco di Siderno con l’appoggio della lista “Centro Democratico” sostenuta dalla cosca Commisso di Siderno e da Antonio Commisso cl. 56, poi come sindaco di Siderno una volta eletto, è consistito», nell’avere «scientemente, in maniera fattiva» consentito «all’organizzazione criminosa di assumere una posizione di influenza nel Consiglio Comunale», di «aver agevolato gli interessi delle famiglie di ‘ndrangheta locali» ed altro.
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