«Mia madre, 87 anni, per oltre 3 ore seduta su un gradino, assembramenti e un grande senso di confusione. Una vergogna in piena regola». Parte sotto il segno del caos, a Reggio Calabria, la campagna di vaccinazione contro il Covid 19 per gli over 80. E Angela, che dalle 8 del mattino ha dovuto trovare una sistemazione di fortuna all’anziana madre, perchè le poche sedie disponibili all’esterno di Palazzo Campanella, sede del Consiglio regionale della Calabria dove è stato allestito un punto vaccini, erano già occupate, racconta all’Agi una mattinata da incubo. «Non possiamo rischiare che la campagna vaccinale si trasformi in un’occasione per creare assembramenti e nuovi focolai - ha scritto Giuseppe Falcomatà, il primo cittadino di Reggio Calabria - soprattutto adesso che interessa gli ultraottantenni, i nostri nonni, la categoria che forse ha sofferto di più in questo ultimo anno a causa degli effetti della pandemia. Ieri insieme ai sindaci dell’Area dello Stretto abbiamo offerto la nostra disponibilità a collaborare, mettendo a disposizione anche delle strutture pubbliche, se necessarie, per decongestionare la campagna vaccinale ed evitare questi assembramenti. Non si può continuare con questa approssimazione organizzativa mentre all’interno il personale medico e paramedico svolge, come sempre, un lavoro encomiabile. Oggi in Prefettura pretenderemo risposte chiare dai commissari Asp. Abbiamo chiesto, inoltre, al Commissario regionale per la sanità Guido Longo di farsi garante di una collaborazione con l’Asp reggina. Scene del genere - ha concluso Falcomatà - non devono accadere mai più». «Le scene registrate davanti al centro vaccinale istituito presso Palazzo Campanella di Reggio Calabria, con centinaia di over ottanta costretti a fare la fila per ore in una situazione di assembramento rischiosa ed inconcepibile - rincara la dose Santo Biondo, segretario regionale della Uil - non sono accettabili. Se, poi, a questo si aggiunge il rischio, come evidenziato dal segretario generale della Uil Pierpaolo Bombardieri, che in alcune aree della regione i vaccini possano essere distribuiti sulla base di conoscenze amicali, allora crediamo sia giusto che gli uffici di Procura competenti accendano i riflettori su quanto denunciato e mettano sotto la loro lente d’ingrandimento eventuali inosservanze delle leggi e delle normative anti Covid-19, al fine di perseguire coloro che possono aver deviato dal rispetto delle stesse». «E' incredibile - dice con rabbia - da giorni si parla dei vaccini per gli ultraottantenni e poi trovi il massimo della disorganizzazione. Pochissime sedie, qualche transenna e del tutto insufficienti per evitare assembramenti e poche, pochissimi informazioni». Le foto della mattinata, e le lamentele, in breve tempo hanno fatto il giro del web. Dopo poco tempo è arrivata qualche sedia in più, l’intervento di carabinieri e polizia, e i tentativi, non sempre riusciti, di evitare assembramenti. Falcomatà ha fatto sentire la sua voce di protesta con un foto e un post su Facebook: «Queste sono immagini che fanno davvero male. I nostri anziani, anche oggi, in fila per ore, disorientati, senza informazioni, senza assistenza e costretti a stare ammassati per poter sentire quando fosse il loro turno. E’ cosi che l’Asp intende gestire le vaccinazioni sul nostro territorio?».